“I mercati servono a trasferire la ricchezza dagli impazienti ai pazienti.” – Warren Buffett
Con questa celebre frase, Warren Buffett ci ricorda una delle verità più semplici ma spesso dimenticate del mondo finanziario: investire richiede tempo, lucidità e una buona dose di pazienza.
Si è appena conclusa la XV edizione del Salone del Risparmio, il più importante evento italiano dedicato all’industria del risparmio gestito, promosso da Assogestioni. Il tema di quest’anno – “Il futuro del risparmio. Capitale paziente, progresso e longevità” – tocca le corde più sensibili del momento: incertezza economica, instabilità geopolitica e le due grandi transizioni – tecnologica e demografica – che stanno ridefinendo i contorni della nostra epoca.
In contesti come questo, la pressione emotiva aumenta. Guardare il proprio portafoglio oggi è meno motivante di quanto non lo fosse qualche mese fa. Eppure è proprio in questi momenti che serve lucidità: i mercati attraversano fasi di crescita (più lunghe e profonde) alternate a fasi di ritracciamento (più brevi e meno marcate). È la loro natura, e dobbiamo imparare ad accettarla.
Il buon senso nasce dalla conoscenza della storia. Se guardassimo con pazienza agli ultimi 29 anni, ci renderemmo conto che le crisi sono state costanti, ma altrettanto costante è stato il progresso che ne è seguito.
Pensiamoci un attimo:
- 1997-1998: crisi finanziaria asiatica e crisi russa
- 2000: scoppio della bolla Internet
- 2001: attentati dell’11 settembre
- 2007-2008: crisi dei mutui subprime e fallimento Lehman Brothers (consiglio di rivedere il film Too Big to Fail)
- 2010: crisi del debito sovrano europeo
- 2015-2016: rallentamento della Cina
- 2020: pandemia globale
- 2022: guerra in Ucraina, inflazione, crisi energetica
Eppure, in mezzo a tutte queste difficoltà, chi ha avuto la pazienza di rimanere investito è stato premiato.
Un esempio concreto:
- 100€ investiti nel 1997 in obbligazioni globali, oggi sarebbero diventati circa 187,60€
- Se invece quegli stessi 100€ fossero stati investiti nei mercati azionari globali (l’economia reale), oggi sarebbero diventati 1.170€
Una crescita di quasi 12 volte in 29 anni, nonostante una sequenza ininterrotta di crisi, paure, crolli e incertezze.
Come esseri umani, tendiamo a sovrastimare le difficoltà nel presente e a sottovalutare quelle che abbiamo già superato. Questo accade perché il nostro cervello dà un peso maggiore alle perdite rispetto ai guadagni: le perdite ci fanno più male del piacere che ci danno i profitti. È un meccanismo evolutivo che però ci porta spesso a prendere decisioni sbagliate nei momenti peggiori.
Per questo serve una guida. La consulenza finanziaria ha proprio questo ruolo: non solo costruire una strategia personalizzata, ma aiutarti a mantenere la rotta nei momenti più turbolenti.
Il futuro premia chi sa aspettare
Chi nel 1997 avrebbe investito, sapendo che avrebbe dovuto affrontare quasi tre decenni di eventi traumatici, guerre e crisi globali? Eppure, oggi possiamo dire che la pazienza è stata premiata.
Ecco perché il capitale paziente non è un concetto astratto: è un atteggiamento mentale, una strategia, una forma di fiducia razionale nella capacità dell’economia – e dell’umanità – di evolvere anche attraverso le difficoltà.
In un mondo che va sempre più veloce, la vera forza è saper rallentare, guardare al lungo periodo e resistere alla tentazione dell’immediato. Perché la ricchezza non nasce dall’impulso, ma dalla costanza.
