La psicologia dei cicli del mercato

“Abbiate paura quando gli altri sono avidi. Siate avidi quando gli altri hanno paura” (Warren Buffet)

Il concetto di psicologia dei cicli del mercato finanziario è un tema complesso che si è sviluppato nel contesto più ampio della finanza comportamentale. Questo campo esplora come le influenze psicologiche e comportamentali agiscano sugli investitori e sui mercati finanziari.

Anche se non esiste un singolo individuo a cui si può attribuire la formulazione di questo concetto, diversi studiosi hanno apportato contributi significativi che hanno aiutato a delineare l’influenza della psicologia sui mercati finanziari:

Daniel Kahneman

Psicologo e vincitore del Premio Nobel per l’Economia, Kahneman, insieme al suo collega Amos Tversky, ha sviluppato la teoria delle prospettive, che esamina come le persone prendono decisioni in condizioni di incertezza e rischio. Le loro ricerche hanno evidenziato numerosi bias cognitivi, come l’eccesso di fiducia e l’avversione alla perdita, che possono spiegare comportamenti irrazionali nei mercati finanziari.

Charles Mackay

Nel suo libro del 1841, “Extraordinary Popular Delusions and the Madness of Crowds”, Mackay esplora come il comportamento della folla possa portare a bolle economiche irrazionali, come la mania dei tulipani nei Paesi Bassi del XVII secolo.

Gustave Le Bon

Nel 1895, con “The Crowd: A Study of the Popular Mind”, Le Bon ha analizzato come le emozioni e i comportamenti irrazionali si propagano all’interno di grandi gruppi, applicando questi concetti anche ai mercati finanziari.

Benjamin Graham

Considerato il padre del value investing e mentore di Warren Buffett, Graham ha evidenziato che i mercati si comportano come una macchina votante nel breve termine e come una bilancia nel lungo termine, suggerendo l’influenza predominante delle emozioni nelle fluttuazioni di mercato a breve termine.

Robert Shiller

Economista e vincitore del Premio Nobel, Shiller ha esplorato gli effetti psicologici nei mercati finanziari, in particolare in relazione alle bolle speculative. Il suo libro “Irrational Exuberance” delinea come l’entusiasmo eccessivo degli investitori spesso conduca a valutazioni di mercato insostenibili.

Questi pensatori hanno contribuito notevolmente alla comprensione della psicologia dei cicli del mercato, mostrando come le dinamiche psicologiche influenzino l’economia e la finanza in modi complessi e talvolta sorprendenti.

L’immagine illustra le diverse fasi emotive che gli investitori possono sperimentare durante un ciclo di mercato tipico, che comprende sia i periodi di crescita (espansione) sia quelli di calo (contrazione) dei prezzi di mercato.

Lungo questo grafico sono indicate diverse emozioni che gli investitori possono provare in ciascuna fase:

Speranza Una ripresa è possibile.

Ottimismo Questa ripresa è reale.

Credenza È tempo di investire completamente.

Thrill (Entusiasmo) Devo dire a tutti di comprare!

Euforia Siamo tutti geni!

Compiacimento Abbiamo solo bisogno di attendere il prossimo rally.

Ansia Perché sto ricevendo chiamate sul margine?

Negazione I miei investimenti sono in ottime aziende.

Panico Tutti stanno vendendo, devo uscire!

Rassegnazione Sto uscendo completamente dai mercati.

Rabbia Chi ha manipolato il mercato?

Depressione Come abbiamo potuto pagare così tanto per tutto questo?

Incredulità Questo rally è solo un’illusione.

Il grafico viene utilizzato spesso per educare gli investitori riguardo le trappole emotive e cognitive che possono influenzare le decisioni di investimento, mostrando chiaramente come le emozioni possono guidare il comportamento degli investitori in modo ciclico, contribuendo agli eccessi del mercato sia al rialzo sia al ribasso.

Il concetto fondamentale è che gli investitori, spesso guidati dalle emozioni piuttosto che dall’analisi razionale, possono contribuire alla volatilità del mercato finanziario.

Nel mondo degli investimenti quindi, i numeri e i grafici sono solo una parte della storia.

Le emozioni come la paura, l’avidità e la speranza svolgono un ruolo cruciale, spesso portando gli investitori a prendere decisioni irrazionali. Un esempio lampante di questo fenomeno è il boom delle dot-com alla fine degli anni ’90, quando l’euforia collettiva ha inflazionato il valore delle azioni tecnologiche ben oltre il loro valore intrinseco, culminando in una bolla di mercato.

Questi stessi cicli di mercato, che vedono fasi di espansione seguite da recessioni, sono influenzati dalle emozioni collettive. Un mercato in crescita è spesso alimentato dall’ottimismo e dall’acquisto, il che fa aumentare i prezzi. Al contrario, i mercati in calo possono iniziare con vendite di panico, come abbiamo visto nel 2008, quando il timore di un crollo economico ha spinto molti a liquidare i loro investimenti.

Il famoso investitore Warren Buffett ha una volta detto:

“Abbiate paura quando gli altri sono avidi. Siate avidi quando gli altri hanno paura”.

Questo approccio, noto come teoria dell’opinione contraria, suggerisce che prendere posizioni contrarie al sentimento del mercato può essere vantaggioso. Ad esempio, durante il panico scatenato all’inizio della pandemia di COVID-19 nel marzo 2020, acquistare azioni sembrava controintuitivo, ma ha fruttato significativamente a chi ha resistito alla paura generale.

I bias comportamentali, come l’eccesso di fiducia e l’avversione alle perdite, sono ostacoli significativi. Gli investitori spesso evitano di vendere un’azione che crolla, sperando in una risalita improbabile, dimostrando il classico esempio di avversione alla perdita. Questi bias possono portare a percezioni distorte del rischio e a scelte di investimento sbagliate.

Comprendere quindi la psicologia dei cicli di mercato arricchisce notevolmente la nostra comprensione degli investimenti e ci fornisce gli strumenti per gestire meglio le incertezze finanziarie. Ricordiamo sempre che, nei momenti di turbolenza del mercato, la nostra guida più sicura può essere proprio la nostra capacità di interpretare le emozioni; il consulente, che ha una visione più razionale e ‘distaccata’ della situazione, si rivela una figura chiave per la corretta gestione di queste dinamiche con un focus chiaro sull’obiettivo di investimento finale condiviso.

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