Il valore del tempo

Inizio questa newsletter con un argomento ed una riflessione che ritengo importantissima sia nella vita che nell’approccio agli investimenti ed ai mercati finanziari: il valore del tempo.

Ho partecipato recentemente ad un ‘salotto finanziario’ in cui si è parlato appunto del tempo e della sua importanza, e durante questa serata si è riflettuto sul fatto che durante il corso della nostra vita si compiano delle scelte finanziarie che impattano in modo significativo sulle nostre finanze nel lungo periodo. Ne è un esempio l’acquisto di un immobile o il mantenimento di un figlio ed i suoi studi.

Per questi due aspetti, più tangibili, però si è naturalmente portati ad investire risorse a lunga scadenza senza troppi pensieri, quasi fosse una cosa ormai per noi normale. Non si è altrettanto disposti ad investire con la medesima pazienza nei mercati finanziari, o quanto meno non in tutti gli strumenti d’investimento che abbiamo a disposizione.

Le categorie di investimento più comuni, che siamo abituati a ‘masticare’ più frequentemente sono quelle del mercato obbligazionario e del mercato azionario.

Quando scegliamo di acquistare un’obbligazione (se parliamo di titoli a reddito fisso) acquistiamo un rendimento nel tempo, sappiamo cioè che acquistiamo un titolo che ha una scadenza prestabilita ed un rendimento legato ad un flusso cedolare e ad un prezzo di acquisto e siamo consapevoli che per tutta la durata dell’investimento, o quasi, fatto salvo necessità o eventi del mercato che ne rendano più interessante la vendita anticipata, quel titolo lo terremo fino a scadenza. Nel corso degli anni però, l’andamento dei tassi di mercato, come abbiamo avuto modo di vedere recentemente, pari a zero per anni, può subire una variazione.

 

Andamento tasso BCE ultimi 20 anni

 

L’andamento è legato alle politiche monetarie attuate dalla Banca Centrale Europea in funzione del tasso di inflazione.

Questo andamento quindi condiziona considerevolmente il valore del nostro titolo a tasso fisso che supponiamo acquistato a 100, potrebbe andare a 90 e quindi banalmente i nostri 10.000 € investiti potrebbero diventare 9.000 €, ma perché questa oscillazione non ci spaventa? Perché noi abbiamo acquistato un rendimento a scadenza ovvero siamo consapevoli che se portiamo a scadenza quel titolo oltre a riprendere il capitale iniziale investito avremo incassato dei flussi cedolari, un interesse e nella migliore delle ipotesi anche un differenziale legato al prezzo di acquisto ed il prezzo a scadenza, in buona sostanza ci avremo guadagnato. Questa situazione ci rasserena perché ci distoglie l’attenzione dal valore del nostro investimento in quel momento. Noi ragioniamo a scadenza, abbiamo comprato un rendimento a scadenza.

Diverso è l’approccio per il mercato azionario.

Il mercato azionario è da sempre considerato un mercato più rischioso perché più volatile, ma soprattutto perché di per se non ha un scadenza e pertanto la certezza di mantenere il valore del nostro capitale iniziale non l’abbiamo o quanto meno non abbiamo la certezza che l’avremo.

 

Ci sbagliamo? Forse si e vi spiego il perché.

Il mercato azionario è un mercato di valore, ma occorre approcciarlo con il giusto metodo e soprattutto con il giusto orizzonte temporale. In questo caso il valore del tempo è fondamentale.

Nel corso della serata è stata proiettata l’analisi che vi riporto qui di seguito.

 

 

Questa è un’elaborazione fatta dalla società Ecomatica che analizza l’andamento di alcuni tra i più importanti indici azionari mondiali e le loro correzioni.

Cosa si evidenzia? Che dopo una correzione dell’indice azionario, anche rilevante, il mercato negli anni successivi ha avuto un forte rialzo, e nel più delle volte molto superiore, doppio o triplo rispetto allo storno.

L’investitore che nel momento dello calo dei mercati non ha ragionato nell’ottica del lungo periodo facendo prevalere la ‘pancia’ e non adottando un approccio razionale dell’investimento vendendo i propri asset, ha perso due volte. Ha perso perché il suo investimento è stato venduto concretizzando quindi la perdita del valore rispetto a quanto investito, e ha perso la possibilità di beneficiare del recupero del mercato che come abbiamo avuto modo di vedere dall’analisi si è verificato.

 

E questo è avvenuto sempre.

Che fare quindi, spostiamo i nostri investimenti tutti sull’azionario e non compriamo più obbligazioni? Assolutamente no. Occorre investire e diversificare sempre, ma non investire sul mercato azionario significa perdere la possibilità di realizzare ottimi profitti, più importanti di quelli che ci riserva il mercato obbligazionario.

In tutti i casi la cosa più sbagliata è non investire ovvero lasciare i soldi sul conto corrente senza alcuna remunerazione.

Qual è quindi il giusto approccio da adottare su mercato azionario?

L’approccio corretto è quello di diversificare per cogliere tutte le opportunità che il mercato mondiale mette a disposizione ma soprattutto per evitare il rischio dell’investimento in un unico strumento finanziario.

Secondo aspetto non meno importante è il timing di ingresso nel mercato. La scelta del tempo di ingresso è fondamentale, ma come tutti sappiamo difficile è scegliere il momento giusto. Come risolvere questo problema? Con il metodo del Dollar Cost Everaging (banalmente il PAC, piano di accumulo).

Il “dollar cost averaging” (DCA) è una strategia di investimento che coinvolge l’acquisto regolare di una quantità fissa di un particolare titolo o investimento, a intervalli temporali regolari, indipendentemente dal prezzo del titolo in quel momento.

In pratica, con il DCA, si investe la stessa somma di denaro in un particolare investimento, ad esempio azioni o fondi comuni, in modo costante nel tempo. Questo può avvenire mensilmente, trimestralmente o con qualsiasi altra periodicità stabilita dall’investitore. Investendo quindi periodicamente lo stesso importo di denaro, si acquisteranno più quote quando il prezzo del titolo è basso e meno quando è alto riducendo l’impatto dell’oscillazione del prezzo.

Quindi riassumendo quanto detto il mercato azionario non è più rischioso del mercato obbligazionario, tutt’altro, è un mercato molto più profittevole se approcciato con il giusto metodo e con il giusto tempo.

Il tempo ha un valore importante e se sappiamo usarlo bene e a nostro vantaggio potrà solo che ritornarci grosse soddisfazioni.

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