Cosa scegliere tra TFR o Fondo Pensione? Una scelta strategica per il tuo futuro previdenziale.
In Italia, molti lavoratori si trovano di fronte a un importante dilemma previdenziale: lasciare il proprio Trattamento di Fine Rapporto (TFR) in azienda o investirlo in un fondo pensione. La decisione non è banale e spesso è ostacolata da una combinazione di consigli non professionali e procrastinazione, un bias comportamentale che porta a rimandare scelte importanti, talvolta indefinitamente.
Un’innovativa soluzione a questo stallo decisionale potrebbe essere la spinta gentile autoimposta che incoraggia le scelte finanziarie ottimali quasi automaticamente. Un esempio di questo approccio è stato il semestre di silenzio assenso del 2007, che ha guidato molti lavoratori a optare per i fondi pensione, spostando il loro TFR dal semplice deposito aziendale a una gestione potenzialmente più redditizia.
Costi, Fiscalità e Rendimenti
L’analisi dei costi rivela che mantenere il TFR in azienda non comporta spese aggiuntive, mentre i fondi pensione possono prevedere costi di gestione e talvolta di ingresso. Tuttavia, il vero confronto va fatto sui fronti fiscale e dei rendimenti.
Dal punto di vista fiscale, il TFR in azienda è soggetto a una tassazione che varia tra il 23% e il 43% in base al reddito. I fondi pensione, invece, beneficiano di una tassazione ridotta tra il 9% e il 15%, che diminuisce ulteriormente con il protrarsi dell’adesione fino a 35 anni.
Per quanto riguarda i rendimenti, nei 11 anni fino al settembre 2024, il TFR in azienda ha offerto un rendimento medio del 2,3% annuo, legato al 75% dell’inflazione più 1,5%. Al contrario, i fondi pensione, anche nelle opzioni più conservative, hanno frequentemente superato questo tasso, offrendo rendimenti che, nelle composizioni più orientate all’azionario, possono più che raddoppiare il rendimento del TFR aziendale, toccando medie annue attorno al 5%.
Consideriamo il caso di un trentacinquenne dipendente di una piccola azienda, con un reddito netto di 1.500 euro mensili. Se decidesse di lasciare il suo TFR in azienda, al momento del ritiro accumulerebbe 65.322 euro. Optando invece per un comparto azionario di un fondo pensione, la cifra potrebbe quasi raddoppiare, raggiungendo i 118.710 euro.
Nonostante i vantaggi evidenti dei fondi pensione, la loro adesione rimane bassa, con poco più di un terzo dei lavoratori iscritti. Questo fenomeno è spesso attribuito a una percezione errata di sicurezza legata al TFR aziendale, che in realtà, considerando l’inflazione, potrebbe portare a rendimenti reali negativi e a una perdita di potere d’acquisto nel tempo.
Una possibile soluzione potrebbe essere ripetere l’esperimento del silenzio assenso, promuovendo automaticamente l’adesione ai fondi pensione per coloro che non esprimono una preferenza diversa, migliorando così il futuro finanziario di molti lavoratori in maniera quasi invisibile e indolore.
In conclusione, la scelta tra TFR e fondo pensione non è solo una decisione finanziaria, ma un passaggio critico verso una maggiore consapevolezza e responsabilità personale nel gestire il proprio futuro previdenziale.