“Chi ha pazienza può ottenere ciò che vuole.” (Benjamin Franklin)
Diventare milionario è come mettersi a dieta. Hai mai provato a metterti a dieta?
I primi giorni sei motivato, magari vai anche a correre, ti pesi ogni mattina, rinunci a un pezzo di torta. Eppure… niente. L’ago della bilancia non si muove. Il risultato non arriva, e la voglia di mollare è fortissima. Poi però, se resisti abbastanza, succede qualcosa.
Un giorno ti guardi allo specchio, o ti infili un vecchio paio di jeans, e noti la differenza. Da lì in poi è più facile: cominci a vedere i risultati, ti senti meglio, il cambiamento si autoalimenta.
Investire funziona esattamente allo stesso modo.
Il difficile sta all’inizio
C’è una tabella che gira molto online, semplice ma illuminante.
Mostra quanto tempo serve per arrivare a 1 milione di dollari (o euro), investendo ogni anno 10.000 euro con un rendimento annuo ipotetico del 7%.
Il risultato sorprende:
• Per passare da 0 a 100.000 euro servono quasi 8 anni.
• Per passare da 900.000 a 1 milione, solo 1,3 anni.
Un’enormità all’inizio, una sciocchezza alla fine.
Ecco perché tanti non riescono a raggiungere certi risultati finanziari: si scoraggiano proprio nel momento più critico, quando la ricompensa sembra lontana e il sacrificio troppo grande.
Ma la verità è che è lì che si gioca tutto. Superata quella prima soglia, è come se il capitale iniziasse a camminare da solo. E poi a correre.
È lo stesso principio del metabolismo che cambia durante una dieta: all’inizio devi “educarlo”.
Negli investimenti, si chiama interesse composto, quando reinvesti i guadagni, questi iniziano a produrre altri guadagni, e così via.
È una forza lenta, ma implacabile.
All’inizio quasi non la percepisci. Poi, se non la interrompi, fa miracoli.
Warren Buffett – uno che di ricchezza se ne intende – ha dichiarato più volte che gran parte del suo patrimonio è arrivata dopo i 50 anni. Perché? Perché ha iniziato da ragazzino e non ha mai smesso.
La frase più famosa del suo socio, Charlie Munger, è un monito per tutti:
“The first rule of compounding is: never interrupt it.” (La prima regola dell’interesse composto è non interromperlo mai)
La mente, spesso, è il vero ostacolo.
La finanza comportamentale ci dice che il nemico numero uno dell’investitore… è l’investitore stesso. Quando i mercati scendono, tendiamo a vendere per paura. Quando salgono, entriamo per entusiasmo. Quando non succede nulla, ci annoiamo e cambiamo strategia.
Ogni volta che facciamo così, stiamo tagliando le gambe alla capitalizzazione composta.
È come chi fa una dieta ferrea per due settimane… e poi si abboffa nel weekend, riprendendo tutto il peso perso. Oppure come chi cambia programma ogni tre giorni, senza dare al corpo il tempo di adattarsi.
Costanza, pazienza e semplicità sono molto più efficaci dell’intelligenza fine, e anche molto più rare.
Il primo traguardo? I 100.000 euro.
Warren Buffett lo dice chiaramente: “Il primo 100.000 è il più difficile. Ma una volta che ci sei arrivato, il resto è tutta discesa.”
E non è solo una questione matematica. È mentale.
Quando arrivi a quella cifra, senti di avere tra le mani qualcosa che funziona, hai sperimentato che la pazienza paga hai visto che non serve genio, ma metodo. Da lì in poi, la motivazione aumenta, l’interesse composto accelera, e diventa tutto più naturale.
Non devi essere un esperto. Devi essere costante.
Molti pensano che per diventare ricchi servano grandi capitali o intuizioni geniali, in realtà, basta cominciare e non smettere.
10.000 euro all’anno equivalgono a circa 833 euro al mese. Non sono pochi, ma nemmeno un sogno irraggiungibile.
Se sei più giovane, puoi partire con meno. Se hai più disponibilità, puoi accelerare, ma la vera differenza la fa la costanza, non l’importo.
Se ti affidi al tempo, ai mercati e a una strategia coerente, la ricompensa arriva, proprio come nella dieta. E proprio come nella dieta, i primi mesi sono i più duri, ma se resisti, il cambiamento diventa inevitabile.
Alla fine, investire non è altro che un esercizio di disciplina quotidiana.
Non devi sapere tutto, non devi prevedere nulla, devi solo restare fedele a un piano, anche quando il mondo intorno ti urla di mollare.
Perché il futuro si costruisce così: non con i colpi di fortuna, ma con tanti piccoli passi, sempre nella stessa direzione.
E un giorno ti svegli e scopri di avercela fatta. Non tutto d’un colpo, ma un po’ ogni anno, per tanti anni, cosi come succede con tutte le cose importanti.