Le tempeste dei mercati

“Investire senza conoscere i cicli di mercato è come andare in barca senza sapere come leggere le previsioni meteorologiche.” (Bill Gross)

La resilienza e l’adattabilità umana di fronte alle crisi economiche non solo hanno salvato economie sull’orlo del collasso, ma hanno anche spianato la strada a rivoluzioni industriali e tecnologiche.

Prendiamo il caso della crisi finanziaria globale del 2008, un periodo che molti ritenevano segnasse la fine di un’era economica. Invece, è diventato il terreno fertile per l’ascesa delle tecnologie finanziarie.

Le startup di FinTech, che sfruttavano la diffidenza nei confronti delle banche tradizionali, hanno cominciato a offrire soluzioni che promettevano più trasparenza e accessibilità. Aziende come Square e Stripe, fondate in quel periodo, sono oggi giganti che valgono miliardi di dollari.

 

Anche la Grande Depressione degli anni ’30 del Novecento può essere vista sotto una luce simile.

 

Questo periodo di profonda crisi economica portò alla nascita del New Dealnegli Stati Uniti, una serie di programmi e riforme che non solo cercavano di recuperare l’economia, ma posero le basi per una società più equa e stabile.

Queste politiche incrementarono il ruolo del governo nell’economia e contribuirono a una diminuzione della disuguaglianza economica che beneficiò milioni di persone.

Guardando alla crisi petrolifera degli anni ’70, vediamo un altro esempio di come la necessità abbia spinto l’innovazione. Con i prezzi del petrolio alle stelle, il mondo si è spostato con maggiore urgenza verso fonti di energia alternative.

Questo ha accelerato lo sviluppo e l’adozione di energie rinnovabili, come il solare e l’eolico, che all’epoca erano considerate alternative marginali. Questi investimenti hanno reso possibile una transizione più ampia verso una maggiore sostenibilità ambientale.

Il recente shock economico causato dalla pandemia di COVID-19 ha anch’esso rivelato quanto rapidamente le economie possono adattarsi e trasformarsi. Con il blocco delle attività normali, il settore tecnologico ha visto una crescita esplosiva. Piattaforme come Zoom e Microsoft Teams sono diventate essenziali quasi dall’oggi al domani, permettendo a milioni di persone di lavorare e studiare da casa. Questa transizione ha contribuito a un aumento significativo dell’adozione del digitale, che molti esperti stimano abbia accelerato la trasformazione digitale di almeno cinque anni.

 

Questi cambiamenti non sono solo aneddoti. Hanno avuto un impatto economico misurabile e nonostante sembrava che il Mondo, in alcuni casi, stesse per finire, si è ripreso ed è cresciuto più di prima.

 

Ho citato alcune delle ultime crisi accadute ma il passato è pieno di momenti delicati e difficili che hanno cambiato, in alcuni casi per sempre, il nostro modo di lavorare, di relazionarci, di investire. Ed è proprio qui che voglio porre l’attenzione, sull’investire.

Quello che dobbiamo capire è che l’investimento non è un momento circoscritto nel tempo con una durata definita ed un ciclo breve, ma è qualcosa che abbraccia tutta la nostra esistenza. Quello che cambia sono le nostre esigenze e necessità che possono essere immediate, di breve periodo, di medio periodo o di lungo periodo ma l’investimento è per sempre.

 

Ragione per cui l’approccio deve essere a lungo termine.

 

Cosa ci dicono gli avvenimenti citati e la reazione che ne è derivata dei mercati? Che il mondo cresce sempre, che i mercati crescono sempre e che investire con metodo non può fare altro che accrescere il nostro patrimonio nel giusto tempo.

 

 

Analizzando, per esempio, l’evoluzione dei mercati finanziari negli ultimi 60 annicirca, si nota che un investimento di 100 euro nell’economia globale nel 1960 sarebbe aumentato a circa 30.000 euro oggi, moltiplicandosi per 300 volte.

In un arco temporale più limitato, dal 1988 al presente, 100 euro investiti avrebbero prodotto 1.846 euro, un incremento di 18 volte in soli 36 anni. Questi risultati confermano l’incredibile potenziale dell’economia reale come propulsore di crescita economica e mettono in luce le sfide associate alla sua gestione.

 

Per ottenere il massimo da questi sistemi, si dovrebbero seguire due regole principali:

 

  • diversificare gli investimenti, evitando di concentrarsi su un singolo settore o azienda;
  • mantenere gli investimenti per un lungo periodo.

 

La questione di quale sia il momento ottimale per investire spesso trae in inganno; in realtà, è sempre un buon momento per investire se si aderisce a queste strategie. Anche chi entra nel mercato quando i prezzi sono elevati, con il tempo, può ottenere ritorni significativi, a patto di restare disciplinato e coerente con queste regole. I valori massimi di oggi, in un mondo che cresce, saranno i minimi di domani.

 

La gestione degli investimenti può essere paragonata al viaggio di una nave che attraversa diversi climi e condizioni meteorologiche. Proprio come un capitano deve mantenere il controllo della sua nave durante tempeste e bonacce, un investitore deve saper navigare attraverso i periodi di volatilità del mercato e la stabilità.

 

In questo paragone, il porto rappresenta gli obiettivi finanziari a lungo termine. La strategia di investimento è simile alla pianificazione del percorso marittimo, dove la rotta deve essere adattata in base alle previsioni meteo e alle condizioni del mare, ma senza mai perdere di vista la destinazione finale.

La tempesta simboleggia le crisi economiche o i crolli del mercato, che pur mettendo alla prova la resistenza e la preparazione del capitano (l’investitore), offrono anche l’opportunità di dimostrare abilità nel mantenere la rotta e capitalizzare eventuali vantaggi che emergono dal caos.

Così, l’investitore, come il capitano, deve essere flessibile ma risoluto, adattando le sue strategie senza deviare dal suo obiettivo ultimo.

Le crisi, quindi, diventano non solo sfide da superare ma anche opportunità per testare e rafforzare la propria strategia di investimento, rendendo il viaggio verso il successo finanziario sia impegnativo che gratificante.

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