I tassi di interesse: cosa sono e come influenzano le tue finanze?
Se segui un po’ le notizie economiche, avrai sentito parlare di “tassi BCE”, “tasso sui depositi” e “tasso di rifinanziamento principale”. Ma cosa significano davvero per il tuo portafoglio? Scopriamolo insieme.
Un tempo c’era il TUS: fino all’introduzione dell’euro, l’Italia utilizzava il TUS, o Tasso Ufficiale di Sconto, come riferimento per il costo del denaro. Era il tasso che la Banca d’Italia fissava per influenzare i tassi applicati nei prestiti e nei finanziamenti. Con l’arrivo della moneta unica, il TUS è stato sostituito dal tasso BCE, oggi parametro di riferimento per tutti i Paesi dell’Eurozona.
Tasso sui depositi: è il “parcheggio” delle banche presso la BCE. Quando le banche hanno liquidità in eccesso, possono lasciarla in deposito alla Banca Centrale. Più è alto il tasso sui depositi, meno sono incentivate a prestare il denaro a famiglie e imprese. Quando è negativo, addirittura “pagano” per tenere i soldi fermi, e sono spinte a farli circolare!
Tasso di rifinanziamento principale: è il “prezzo” che le banche pagano alla BCE per prendere in prestito fondi. Questo tasso guida i tassi di interesse sui mutui e i prestiti per noi consumatori. Se sale, anche il costo dei finanziamenti tende a salire, e viceversa.
Perché è importante? Perché quando la BCE modifica questi tassi, può impattare il tuo accesso al credito e la convenienza a risparmiare o investire. In un contesto di tassi in crescita, ad esempio, i mutui a tasso variabile diventano più onerosi, mentre i risparmi possono essere remunerati meglio.
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