I Fondi Comuni di Investimento

Chi non ha mai sentito parlare dei fondi comuni di investimento? I Fondi rappresentano uno strumento finanziario attraverso il quale è possibile partecipare collettivamente all’investimento in vari asset, come azioni, obbligazioni e altre risorse finanziarie, gestiti professionalmente da una società di gestione del risparmio. La caratteristica principale di un fondo comune è quella di raccogliere capitali da numerosi investitori per poi investirli in un portafoglio diversificato, riducendo così il rischio individuale che si correrebbe investendo da soli in singoli titoli. 

A differenza degli ETF, ovvero gli Exchange Traded Funds, che sono anch’essi fondi d’investimento ma vengono scambiati come azioni in borsa e hanno costi generalmente inferiori e una maggiore trasparenza nella quotazione giornaliera, i fondi comuni tradizionali non hanno una quotazione continua durante la giornata e spesso presentano costi di gestione più elevati.

I fondi comuni di investimento si suddividono in diverse categorie principali, ognuna caratterizzata da specifici obiettivi di investimento, strategie e tipi di asset in cui investono.

Qui di seguito riporto alcune tipologie di fondi comuni:

Fondi Azionari: Investono principalmente in azioni di società quotate in borsa. Possono concentrarsi su specifiche aree geografiche (come Europa, USA, mercati emergenti), settori industriali (tecnologia, sanità, energia) o possono essere globali.

Fondi Obbligazionari: Questi fondi investono in debito emesso da entità governative o aziendali. I fondi obbligazionari possono essere orientati a debito di breve, medio o lungo termine, e possono variare in termini di rischio in base alla qualità del credito degli emittenti delle obbligazioni (investment grade vs. high yield).

Fondi Bilanciati: Combinano investimenti in azioni e obbligazioni in proporzioni che riflettono un particolare obiettivo di rischio-rendimento. Sono ideali per gli investitori che cercano una via di mezzo tra il potenziale di crescita delle azioni e la stabilità delle obbligazioni.

Fondi di Mercato Monetario: Investono in strumenti di debito a brevissimo termine, come certificati di deposito, titoli di stato o obbligazioni governative a breve termine Sono considerati i più sicuri tra i fondi comuni, offrendo liquidità e una bassa volatilità.

Fondi Indicizzati: Mirano a replicare la performance di un indice di mercato specifico, come l’S&P 500 o l’FTSE 100 ad esempio. Questi fondi sono passivi, il che significa che hanno costi di gestione generalmente più bassi rispetto ai fondi gestiti attivamente proprio perchè il loro scopo è replicare un sottostante, una sorta di Etf.

Fondi del Mercato Alternativo: Investono in asset non tradizionali o strategie di investimento alternative, come immobili, materie prime, private equity o hedge funds. Questi fondi spesso cercano di ottenere rendimenti decorrelati dalle oscillazioni dei mercati azionari e obbligazionari tradizionali.

Fondi Settoriali o Tematici: Si concentrano su settori specifici dell’economia (come tecnologia, sanità, energia) o su temi di investimento particolari (come sostenibilità, innovazione tecnologica).

Fondi di Reddito: Progettati per fornire un flusso di reddito regolare agli investitori, investendo in titoli che offrono dividendi o interessi, come obbligazioni ad alto rendimento e azioni a dividendo elevato.

Ciascuna di queste categorie di fondi può essere ulteriormente suddivisa in sottocategorie più specifiche, offrendo agli investitori una vasta gamma di scelte in base alle proprie preferenze di rischio, orizzonte temporale e obiettivi finanziari.

Dal punto di vista fiscale, i fondi comuni in Italia sono soggetti a un regime di tassazione sostitutiva sugli utili realizzati che varia in funzione dei titoli presenti all’interno del fondo, si parla appunto di aliquota sintetica, ovvero ci si riferisce a una forma di tassazione forfettaria che viene applicata sugli utili realizzati dal fondo. Nei fondi che mescolano azioni e obbligazioni ad esempio i profitti sono tassati in base alla composizione del portafoglio.

Un altro aspetto importante dei fondi comuni è la possibilità di contribuire alla creazione di un piano di accumulo programmato, che permette di investire importi piccoli ma regolari, sfruttando il cosiddetto “cost average effect” che può aiutare a mitigare il rischio di volatilità dei mercati sfruttando l’interesse composto.

 

La diversificazione, sia in termini di tipologia di asset che di mercati geografici, è un altro dei vantaggi principali offerti dai fondi comuni, permettendo agli investitori di ridurre il rischio specifico legato a singoli investimenti. Inoltre, la facilità con cui anche piccoli investitori possono accedere a fondi comuni rappresenta un grande vantaggio per chi non dispone di ampie risorse economiche ma desidera comunque partecipare attivamente nei mercati finanziari. 

Questo democratizza l’accesso agli investimenti e offre un’opportunità per far crescere piccoli capitali nel tempo, contando sull’esperienza e sulla professionalità dei gestori del fondo. 

I fondi comuni di investimento quindi offrono una combinazione di gestione professionale, diversificazione e accessibilità, rendendoli adatti a una vasta gamma di profili di investitore, dal principiante al più esperto che cerca di ottimizzare la composizione del proprio portafoglio di investimenti.

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