Il factor investing

Il factor investing è una strategia di investimento che si sta diffondendo sempre di più tra gli investitori professionali e privati, grazie alla sua capacità di offrire un approccio più mirato rispetto agli investimenti tradizionali.

Ma cosa significa esattamente?

Per capirlo, possiamo immaginare di entrare in un enorme supermercato dove sugli scaffali sono disposti migliaia di prodotti finanziari: azioni, obbligazioni, fondi ed ETF. Un investitore tradizionale, interessato a diversificare, potrebbe decidere di acquistare un po’ di tutto, puntando a ottenere un rendimento simile a quello del mercato. Al contrario, chi utilizza il factor investing seleziona solo quei titoli che presentano determinate caratteristiche, ossia quei “fattori” che storicamente hanno dimostrato di poter offrire rendimenti superiori o di ridurre il rischio.

 

Alla base di questa strategia ci sono decenni di studi accademici che hanno identificato una serie di fattori chiave, capaci di spiegare perché alcuni titoli tendano a comportarsi meglio di altri nel lungo termine.

 

Il principio guida del factor investing è semplice: non tutti i titoli sono uguali, e alcuni, grazie a specifiche caratteristiche, possono contribuire a migliorare il profilo rischio-rendimento di un portafoglio.

 

I principali fattori utilizzati nel factor investing sono:

 

1. Valore (Value): Questo fattore si basa sull’idea di acquistare titoli che sembrano sottovalutati rispetto al loro valore reale. Questi titoli hanno, ad esempio, un prezzo di mercato basso rispetto ai profitti o al valore contabile dell’azienda. La logica dietro il fattore valore è che, nel lungo periodo, il mercato tende a correggere queste sottovalutazioni, offrendo un potenziale extra-rendimento agli investitori che hanno avuto la pazienza di aspettare.

2. Qualità (Quality): Il fattore qualità si concentra su titoli di aziende con fondamentali solidi. Si tratta di aziende che presentano bilanci sani, un basso livello di debito, utili stabili e una gestione efficace. Investire in aziende di qualità permette di ridurre il rischio di sorprese negative, come improvvisi fallimenti o crisi finanziarie interne.

3. Dimensione (Size): Storicamente, le aziende di dimensioni più piccole hanno mostrato rendimenti superiori rispetto alle grandi aziende, sebbene con un rischio maggiore. Questo fattore si basa proprio sull’idea che le piccole aziende, essendo più dinamiche e innovative, abbiano un maggiore potenziale di crescita rispetto ai giganti consolidati.

4. Momentum: Il fattore momentum si basa su un principio molto semplice: i titoli che hanno avuto una performance positiva negli ultimi mesi tendono a mantenere questa tendenza per un certo periodo. In pratica, si punta sul fatto che il mercato continui a premiare i titoli vincenti, almeno nel breve termine.

5. Volatilità minima (Low Volatility): Questo fattore punta a selezionare titoli che presentano una minore volatilità rispetto al mercato. L’obiettivo è ridurre le oscillazioni del portafoglio, offrendo agli investitori una maggiore stabilità, soprattutto nei periodi di forte incertezza sui mercati.

 

Questi sono i fattori principali, ma non gli unici. Esistono altri fattori che vengono utilizzati dagli investitori più esperti, come il fattore dividendo, che si concentra su titoli che offrono rendimenti da dividendi elevati e stabili nel tempo.

 

La vera forza del factor investing risiede nella possibilità di combinare più fattori all’interno dello stesso portafoglio. Ad esempio, un investitore può scegliere di selezionare titoli che presentano sia un buon rapporto qualità/prezzo (fattori qualità e valore), sia una volatilità contenuta. In questo modo, si cerca di costruire un portafoglio bilanciato, capace di offrire rendimenti interessanti riducendo al contempo i rischi.

 

Ma perché il factor investing è così interessante? Innanzitutto, consente di adottare un approccio più razionale e scientifico rispetto all’investimento tradizionale, che spesso si basa sull’intuito o su previsioni soggettive. Inoltre, il factor investing permette di personalizzare il portafoglio in base alle proprie esigenze e obiettivi finanziari: un investitore più orientato alla crescita potrà puntare sui fattori dimensione e momentum, mentre chi cerca maggiore stabilità preferirà combinare qualità e bassa volatilità.

 

Ovviamente, come ogni strategia di investimento, anche il factor investing non è privo di rischi. Non esistono fattori perfetti che garantiscono sempre rendimenti positivi, e le condizioni di mercato possono influire in modo significativo sulla performance di ciascun fattore. Inoltre, la selezione dei fattori richiede competenza e una conoscenza approfondita dei mercati finanziari. Per questo motivo, spesso gli investitori privati si affidano a fondi o ETF specializzati nel factor investing, che offrono una gestione professionale e diversificata.

 

Il factor investing quindi rappresenta un modo intelligente e disciplinato per affrontare i mercati finanziari.

 

Se da un lato richiede un po’ più di lavoro rispetto a un investimento passivo su un indice, dall’altro offre la possibilità di costruire un portafoglio più adatto alle proprie esigenze, sia nel breve che nel lungo termine. Come sempre, la chiave per il successo è affidarsi a un consulente finanziario esperto, capace di guidare l’investitore nella scelta dei fattori più adatti ai suoi obiettivi e di costruire una strategia solida e sostenibile nel tempo.

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