In un contesto economico in cui i tassi di interesse possono variare significativamente nel corso degli anni, chi decide di accendere un mutuo deve spesso affrontare l’incertezza legata alla volatilità di questi tassi. Questa incertezza rende difficile pianificare le proprie finanze a lungo termine, soprattutto per chi ha scelto un mutuo a tasso variabile.
Può avvenire infatti che il cliente non voglia stipulare un mutuo a tasso fisso in un determinato momento, ma sottoscriva un mutuo a tasso variabile e che poi successivamente decida di tutelarsi dal rialzo della rata, magari in un momento di tassi in crescita.
Per fortuna, esistono strumenti finanziari pensati per proteggere i mutuatari dalle fluttuazioni dei tassi, offrendo maggiore stabilità: il CAP e l’IRS.
La copertura dei tassi è una strategia che permette di limitare l’impatto delle variazioni sfavorevoli dei tassi di interesse, rendendo i pagamenti del mutuo più prevedibili. Questo tipo di copertura si ottiene mediante strumenti come il CAP o l’IRS, che possono essere stipulati insieme al mutuo o anche successivamente.
Il CAP è un contratto che impone un tetto massimo al tasso di interesse del mutuo: se il tasso di mercato supera questo limite, sarà la banca a coprire la differenza, mentre il mutuatario paga un premio per questa protezione. Offre il vantaggio di proteggere il mutuatario solo oltre un certo livello di tasso di interesse, permettendo di beneficiare di eventuali ribassi dei tassi e mantenendo la flessibilità tipica di un mutuo a tasso variabile.
L’IRS, invece, è uno strumento derivato che permette di scambiare il proprio tasso variabile con un tasso fisso, garantendo così che il mutuatario paghi un tasso fisso anche in caso di aumento del tasso di mercato. L’IRS, invece, ha come principale punto di forza la stabilità, poiché trasforma un mutuo variabile in fisso, offrendo pagamenti prevedibili e proteggendo il mutuatario da qualsiasi aumento dei tassi. Questo può risultare vantaggioso nel lungo termine se il tasso fisso dell’IRS si dimostra inferiore ai futuri tassi variabili.
Tuttavia, entrambe le opzioni comportano dei rischi.
Nel caso del CAP, il principale rischio è legato al costo del premio, che potrebbe non essere giustificato se i tassi non raggiungono mai il livello massimo stabilito. Inoltre, il CAP non protegge dai tassi inferiori al limite fissato. L’IRS, d’altra parte, implica la rinuncia ai potenziali benefici di un tasso variabile in calo. Inoltre, uscire anticipatamente da un contratto IRS può comportare costi significativi, che devono essere attentamente considerati.
La scelta tra CAP e IRS dipende dalle condizioni di mercato e dalle preferenze individuali del mutuatario.
Il CAP è particolarmente utile quando i tassi di interesse sono bassi ma si teme un loro futuro rialzo (in sostanza mette un tetto all’eccessivo rialzo dei tassi). È la soluzione ideale per chi desidera mantenere un mutuo a tasso variabile con una protezione contro eventuali picchi eccessivi. L’IRS, invece, è più indicato quando si prevede un aumento significativo e duraturo dei tassi d’interesse o quando si desidera la sicurezza di pagamenti fissi e prevedibili.
I costi associati a questi strumenti variano: il CAP richiede il pagamento di un premio al momento della sottoscrizione, il cui ammontare dipende dal capitale residuo del mutuo e dalla durata della copertura. L’IRS non prevede un costo iniziale diretto, ma la sua convenienza si valuta sulla base della differenza tra il tasso fisso IRS e il tasso variabile. Se i tassi variabili rimangono bassi, il mutuatario potrebbe finire per pagare di più rispetto a chi non ha sottoscritto un IRS.
Scegliere la strategia di copertura dei tassi più adatta è essenziale per chi desidera proteggere il proprio mutuo dalle incertezze del mercato. Che si opti per il CAP o per l’IRS, è fondamentale comprendere le caratteristiche di ciascuno strumento, i relativi vantaggi e rischi, e valutare attentamente le proprie esigenze finanziarie. Solo così è possibile fare una scelta informata e adeguata alle proprie necessità.
Mentre queste operazioni vengono fatte tendenzialmente dopo l’erogazione del mutuo o comunque perchè il mutuo in stipula non prevedeva questa opzione di copertura, esistono appunto mutui che includono già l’opzione di un tetto massimo sul tasso di interesse, comunemente chiamati mutui con “cap”.
Questi mutui sono quindi a tasso variabile, ma con una clausola specifica che stabilisce un limite massimo oltre il quale il tasso di interesse non può salire ed è già tutto stabilito all’atto di sottoscrizione del mutuo. Questo offre quindi il plus di non dover sottoscrivere successivamente una copertura, perchè già presente fin dall’inizio, Il valore massimo dell’Euribor (il parametro di riferimento dei mutui a tasso variabile) viene già fissato.
Un aspetto interessante di questi mutui è la loro flessibilità. Mentre un mutuo a tasso fisso blocca il tasso per tutta la durata del finanziamento, un mutuo con cap consente di beneficiare di eventuali riduzioni dei tassi di interesse, mantenendo comunque la protezione contro gli aumenti eccessivi.
La protezione anche in questo caso ha un costo. Spesso, i mutui con cap presentano un tasso iniziale leggermente più alto rispetto ai mutui a tasso variabile senza cap, o possono prevedere delle commissioni aggiuntive. Questo costo aggiuntivo rappresenta il prezzo della tranquillità che il cap offre al mutuatario.
Per fare un esempio concreto, immagina un mutuo con un tasso variabile basato sull’Euribor, a cui si aggiunge uno spread dell’1%, con un cap fissato al 4%. Se l’Euribor più lo spread rimane al 2%, il mutuatario continuerà a pagare questo tasso. Tuttavia, se l’Euribor più lo spread dovesse salire al 5%, il tasso effettivo pagato dal mutuatario non supererà il 4%, grazie alla protezione garantita dal cap.
In conclusione, scegliere un mutuo richiede una valutazione attenta delle proprie esigenze e delle condizioni di mercato, soprattutto in un contesto caratterizzato da tassi di interesse volatili. La disponibilità di strumenti come il CAP e l’IRS, così come la possibilità di sottoscrivere mutui con cap già integrato, offre ai mutuatari l’opportunità di proteggersi dai rischi di fluttuazione dei tassi, mantenendo al contempo una certa flessibilità. Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli dei costi associati a queste soluzioni e considerare attentamente i possibili scenari futuri. Solo attraverso un’analisi ponderata e informata è possibile scegliere la soluzione più adatta per garantire stabilità e sicurezza nel lungo termine, evitando spiacevoli sorprese e mantenendo il controllo sulle proprie finanze.